COP28 Dubai: Una Sfida Globale alla Luce del Cambiamento Climatico

La prossima COP28 a Dubai, focalizzata sulla sfida al cambiamento climatico, si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. Dopo la stagione estiva più calda mai registrata, il cambiamento climatico è ora una realtà quotidiana anziché una futura incertezza. Un elemento straordinario sarà la partecipazione di Papa Francesco, il primo Pontefice a prendere parte a una conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico. Il Papa sarà presente dall’1 al 3 dicembre, ribadendo gli appelli già espressi nella sua enciclica Laudate Deum.

Cosa sono queste COP?

Le Conferenze delle Parti (COP) dell’ONU sono incontri formali tra le nazioni firmatarie, finalizzati a monitorare gli sforzi annuali degli Stati aderenti al Protocollo di Kyoto del 1987, ratificato da 191 Paesi. L’obiettivo del protocollo è stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera a livelli sufficientemente bassi per prevenire interferenze dannose dell’uomo sul sistema climatico. Questo protocollo è derivato dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, nota come Accordi di Rio, firmata a Rio de Janeiro nel 1992. La Convenzione mirava a ridurre le emissioni di gas serra alla base del riscaldamento globale, consentendo alle parti firmate di adottare protocolli specifici per limitare le emissioni.

Negli ultimi tre decenni, la COP ha convocato i paesi firmatari ogni anno per determinare, identificare e valutare le misure climatiche necessarie. La COP21 di Parigi nel 2015 ha portato all’Accordo di Parigi, un accordo climatico globale entrato in vigore il 4 novembre 2016. L’accordo si è impegnato a contenere l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi, con un obiettivo aggiuntivo di limitare l’aumento a 1,5 gradi. Tuttavia, le successive COP hanno mostrato inefficacia nell’implementare pienamente l’accordo.

La recente COP27 ha mantenuto il limite di 1,5ºC e introdotto le energie rinnovabili, ma non ha rispettato l’impegno graduale nella riduzione dei combustibili fossili da parte dei principali emettitori di CO2.

Di cosa parleranno al COP28?

La COP28 del 2023 sarà presieduta dal Dr. Al Jaber, CEO della compagnia petrolifera nazionale ADNOC, il primo a rivestire questo ruolo. Nonostante le critiche di 180 attivisti climatici riguardo alla scelta di Dubai e del presidente, gli Emirati Arabi hanno pianificato 28 progetti per potenziare la produzione di idrogeno blu e grigio derivato dal gas naturale.

Il governo degli Emirati ha annunciato l’intenzione di investire 54 miliardi di dollari in energie rinnovabili entro sette anni per neutralizzare le emissioni di CO2 entro il 2050, concentrandosi sull’idrogeno come fonte di energia pulita, secondo la National Hydrogen Strategy.

La COP28 mira a sottoscrivere un accordo vincolante per eliminare gradualmente i combustibili fossili ad alto livello di emissione di CO2, con particolare attenzione al carbone. Tuttavia, le tensioni geopolitiche come la guerra tra Hamas e Israele potrebbero influenzare la partecipazione di alcuni Paesi della regione, e le defezioni sono possibili riguardo all’eliminazione graduale dei combustibili fossili. La Presidenza degli Emirati si impegna a mantenere il focus sull’azione climatica, cercando di evitare che il conflitto influenzi la conferenza.

Fonte: buonenotizie.it